LA RIFORMA DELLO SPORT E IL VINCOLO SPORTIVO

Riforma del mondo sportivo. Il vincolo sportivo

LA RIFORMA DELLO SPORT E IL VINCOLO SPORTIVO

Riforma del mondo sportivo. Il vincolo sportivo

IL VINCOLO SPORTIVO

Il D. Lgs. 36/2021, «RIFORMA DELLO SPORT», all’art. 31 ha stabilito l’abolizione del vincolo sportivo a decorrere dal 1 luglio 2023.

Cos’è il vincolo sportivo?

È un obbligo che assume l’atleta, al momento della firma del tesseramento, che lo lega a prestare l’attività sportiva per una determinata società per una durata finora stabilita dalle varie Federazioni Sportive.

La funzione del vincolo era quella di garantire una stabilità alle società, strutturare gli investimenti e gli impegni sportivi a fronte del numero e del talento dei tesserati, nonché consentire un riconoscimento anche economico a quelle società capaci di creare dei vivai competitivi.

Cosa succede dopo la riforma?

Dal 01/07/2023, o dal 01/07/2024 in caso di rinnovi senza soluzione di continuità, le limitazioni del vincolo sono abolite.
Ogni atleta sarà libero di scegliere in quale squadra giocare al termine di ogni stagione!

Non importa quanto una società abbia lavorato e investito per creare dei gruppi giovanili, probabilmente i tesserati più talentuosi preferiranno trasferirsi in società più blasonate e abbandonare le piccole realtà dove hanno mosso i loro primi passi.

Come risarcire le associazioni o società sportive che hanno investito nei vivai?

Le Federazioni sportive sono chiamate, ai sensi dell’art. 31 punto 3, a definire dei premi di formazione che risarciscano le associazioni e le società che hanno contribuito alla formazione.

Parametri che ovviamente sono oggi al vaglio di tutte le Federazioni che dovranno in autonomia dirimere questo “tasto dolente” trovando un giusto equilibrio tra le diverse aspettative delle parti coinvolte, siano esse società dilettantistiche che professionistiche. Un’impresa ardua!

E dal punto di vista fiscale?

A quanto sembra, il condizionale è d’obbligo in quanto modifiche e integrazioni in tal senso interverranno sicuramente nei prossimi mesi, le somme versate a titolo di “premio di addestramento”  di cui sopra, saranno esenti IVA. Le stesse somme, inoltre, non concorreranno alla formazione del reddito, ma solo per le associazioni e società che applicano la L. 398 (ricavi inferiori a 400 mila euro annui)

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